Dalla droga all’alcol, i giovani sono sempre più a rischio

Dalla droga all’alcol, i giovani sono sempre più a rischio

Gli esperti allertano i genitori: "Non sottovalutate il problema ma chiedete aiuto!"

Alcol, sigarette, droga e gioco. Sono queste le principali dipendenze che creano allarme nei giovani. Secondo uno studio redatto dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù a preoccupare di più è il consumo di bevande alcoliche in quanto l’alcol, spiegano gli esperti, è la sostanza che crea più dipendenza. Il battesimo del primo bicchiere avviene tra gli 11 e i 14 anni per poi diventare una vera e propria abitudine La bevanda alcolica preferita è la birra, seguita dal vino e dai superalcolici. Il consumo è sempre più extracasalingo, lontano dai pasti e legato a momenti cosiddetti da “sballo”. Secondo i ricercatori della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli un fattore di rischio per lo sviluppo della dipendenza da alcol per i giovani è il “binge drinking” o meglio dire abbuffata alcolica, cioè il consumo di più drink in un’unica occasione e in breve tempo. In particolare gli studiosi hanno chiesto a più di duemila studenti tra i 13 e i 20 anni di compilare alcuni questionari per valutare le loro abitudini in fatto di alcol, fumo e droga. Ebbene, dai dati è emerso che a consumare bevande alcoliche era l’80% del campione, nonostante nel nostro Paese la vendita di alcolici ai minori sia vietata. Ma non è tutto, perché, oltre a non essere informati sui rischi, ben il 4,9% di loro presentava una diagnosi di abuso da alcol mentre l’1,2 % una vera e propria dipendenza. “Questi ragazzi appartenevano al gruppo degli habitué del binge drinking, segno evidente che questa pratica può essere un fattore di rischio”, hanno spiegato i ricercatori.

Sono tantissimi i giovani che a scuola, per strada o nei locali fanno uso di droga, soprattutto cannabis, la sostanza stupefacente più consumata al mondo. In Europa ne sono dipendenti quasi 90 milioni di persone. Il suo principio più importante, il Delta 9 Tetraidrocannabinolo (THC), può causare effetti negativi su memoria e apprendimento, nonché sui sistemi di regolazione dei movimenti. “Genitori e insegnanti – spiegano i medici del Bambino Gesù – debbono essere consapevoli che l’abuso di cannabis è tra i principali fattori di rischio di malattia psichiatrica e devono sapere riconoscere alcuni segnali indicatori, come cambi improvvisi nel comportamento e iperemia congiuntivale (il classico arrossamento oculare)”. Chi consuma cannabis, dipende anche dalle sigarette. Dal Rapporto 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità emerge che oltre il 47% dei giovanissimi fuma di tanto in tanto mentre uno su 10 è già tabagista abituale. I ragazzi iniziano alle medie, alcuni perfino alle elementari. Ma perché così presto? Secondo gli esperti il fumo potrebbe essere un modo per farsi accettare dai propri compagni ma anche una richiesta di aiuto o di automedicamento per alleviare un disagio.

Anche quando si parla di gioco d’azzardo i dati sono allarmanti. Secondo l’Osservatorio del Bambino Gesù in Italia il 20% dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse e il 25% tra i 7 e i 9 anni usa la propria paghetta per lotterie e gratta e vinci.

In tutti i casi di dipendenza è determinante il ruolo dei genitori: “Per fronteggiare questi problemi è fondamentale non sottovalutarne l’entità – concludono dal Bambino Gesù – e avviare interventi terapeutici specifici in strutture che forniscano servizi psicologici a sostegno del ragazzo e del suo nucleo familiare”.

 

 

 

 

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