Demenza, l’Oms lancia l’allarme. “I casi triplicheranno entro il 2050 se non si interviene”

Demenza, l’Oms lancia l’allarme. “I casi triplicheranno entro il 2050 se non si interviene”

L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato le Linee guida per ridurre il rischio di insorgenza. Fare attività fisica e seguire un'alimentazione corretta sono le prime raccomandazioni

Colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo ed ogni anno si registrano 10 milioni nuovi casi. Stiamo parlano della demenza, una patologia di cui entro il 2050 soffriranno ben 150 milioni di individui. A riferire questi dati è l’Organizzazione mondale della sanità secondo cui, sebbene ad oggi non esista alcuna cura risolutiva, si possono mettere in atto molte strategie per tenere sotto controllo il problema. “Nei prossimi 30 anni, il numero di persone con demenza dovrebbe triplicare – ha spiegato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. – Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre il rischio di insorgenza”. Ecco allora che proprio l’Oms ha proposto delle Linee guida per prevenire lo sviluppo della demenza, che si basano su una semplice regola uguale per tutti: seguire uno stile di vita sano. Secondo le raccomandazioni bisogna praticare un’attività fisica costante, evitare il fumo e l’abuso di sostanze alcoliche, monitorare il proprio peso, seguendo una dieta sana ed equilibrata, tenere sotto controllo la pressione sanguigna, il colesterolo e i livelli di zuccheri nel sangue. “Le Linee guida rappresentano la base di conoscenze per gli operatori sanitari che dispensano consigli ai pazienti su cosa possono fare per aiutare a prevenire la demenza – scrivono gli esperti dell’Oms. – Saranno anche utili ai governi, ai politici e alle autorità per guidarli nello sviluppo di politiche e nella progettazione di programmi che incoraggino stili di vita sani”.

Che muoversi faccia bene alla memoria lo conferma anche uno studio svolto a Chicago che svela come camminare e sbrigare semplici faccende domestiche tutti i giorni può avere un effetto protettivo contro il declino cognitivo. I ricercatori hanno coinvolto 454 anziani, di cui 191 con demenza e 263 senza questo disturbo. La salute fisica e le abilità legate alla memoria dei partecipanti sono state testate ogni anno per 20 anni. Gli scienziati, inoltre, hanno monitorato il livello di attività svolta negli ultimi due anni di vita degli anziani, che sono poi deceduti e che hanno donato i tessuti cerebrali per lo studio. Stando ai risultati, le persone che si muovevano di più durante il giorno hanno ottenuto punteggi più alti nei test per valutare la memoria e la capacità di ragionamento. Allo stesso modo, i partecipanti con maggiori abilità motorie avevano punteggi più alti. In sostanza gli individui più attivi erano quelli meno colpiti dalla demenza. “Semplici movimenti come mansioni domestiche o una camminata intorno alla propria abitazione aumentano fino all’8% i punteggi della memoria e del ragionamento logico”, hanno raccontato gli esperti.

Le nuove Linee guida sono solamente l’ultima tappa di un piano d’azione globale dell’Oms che mira a sostenere chi si prende cura di persone affette dalla demenza. “I caregiver sono molto spesso membri della famiglia che devono modificare considerevolmente le loro vite private e professionali per prendersi cura dei loro cari – ha sottolineato Dévora Kestel, direttore del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell’Oms. – Questo è il motivo per cui l’Oms ha creato iSupport, un programma di formazione online che fornisce assistenza a persone affette da demenza con consigli sulla gestione generale delle cure, dei cambiamenti del comportamento e su come badare alla propria salute”.

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