
Gonfiore addominale? Ecco come riconoscerlo e come porvi rimedio
Abbiamo intervistato la gastroenterologa Marilena Bonfà (in foto) per avere un quadro clinico di questo fastidioso disturbo
Ne soffre il 40% della popolazione generale che lamenta una sgradevole sensazione di pesantezza, sazietà precoce e difficoltà a digerire. Si tratta del gonfiore addominale, un problema molto comune che può tormentare a qualsiasi età e che spesso è accompagnato da meteorismo, flatulenza ed eruttazioni. Ne abbiamo parlato con la gastroenterologa Marilena Bonfà (in foto) che ci ha spiegato le cause e i possibili rimedi…
Dottoressa, cos’è esattamente il gonfiore addominale e come è possibile riconoscerlo?
«Il gonfiore addominale è un disturbo soggettivo legato ad una aumentata presenza di gas intestinale. Non sempre è evidenziabile clinicamente. Può essere legato ad una alterata motilità intestinale e dismicrobismo. Si intende per dismicrobismo una alterata composizione del normale contenuto dei batteri intestinali che formano il microbioma. La sensibilità alla presenza del gas intestinale è soggettiva, alcuni individui non hanno alcun disturbo, mentre altri, soprattutto coloro che hanno una sindrome del colon irritabile, avvertono molto questo sintomo».
Sono più gli uomini o le donne a soffrire di questo disturbo? Esiste poi un’età particolarmente vulnerabile?
«Sono le donne a soffrire di questa sintomatologia con un rapporto di due ad uno rispetto al sesso maschile. Non c’è una differenza legata all’età di insorgenza, può essere presente nell’infanzia come negli anziani. Si manifesta soprattutto dopo i pasti e durante le ore serali, per cessare durante la notte e al mattino».
Molte persone soffrono di dolori e gonfiore all’addome indipendentemente dalla quantità di cibo ingerito. Quali sono allora le cause che possono provocare questo disturbo?
«Non sempre dipende dalla quantità del cibo ingerito ma dalla qualità. I cibi grassi o ad alto contenuto di fibre e i latticini provocano più facilmente gonfiore addominale. Può’ essere presente un malassorbimento al lattosio, una malattia celiaca, una malattia infiammatoria cronica intestinale, una infezione intestinale, una insufficienza pancreatica. Anche l’uso prolungato di alcuni antibiotici potrebbe provocare questo malessere. Comunque la causa più comune rimane la presenza di un colon irritabile: circa il 60% di coloro che ne soffrono ha anche problemi di gonfiore addominale».
Quali sono gli errori da evitare per non incorrere in questa problematica?
«Evitare le diete “fai da te” che possono essere dannose, i digiuni prolungati, ore di sonno non regolari e la vita sedentaria. È sufficiente una semplice passeggiata di un’ora per migliorare il movimento intestinale».
Quali sono invece gli accorgimenti/rimedi che una persona può adottare per prevenire l’insorgenza del gonfiore addominale o che possono alleviarne i sintomi?
«Innanzitutto è importante conoscere le cause del gonfiore. Esistono alcuni test che possono essere eseguiti per escludere un malassorbimento di alcune sostanze tra cui il test al lattosio, al glucosio, lattulosio e sorbitolo, utili anche in caso di contaminazione batterica dell’intestino tenue o di un alterazione del transito intestinale. Ci sono poi altri esami diagnostici, tra cui le diete test, che consistono nell’ esclusione per alcuni mesi di alcuni cibi contenenti FOOD MAPS. Questi ultimi sono un gruppo di carboidrati che contengono oligosaccaridi, composti a catena breve di galattosio, fruttosio, saccarosio, che non sono digeribili dagli esseri umani in quanto non hanno gli enzimi capaci di assimilare tali elementi. È importante ricordare che questi test vanno eseguiti sotto controllo medico».
Esiste un regime alimentare pensato per il gonfiore addominale?
«Il regime alimentare per ridurre il gonfiore addominale è legato ad un ridotto uso di alcuni alimenti come cereali, latticini, verdure e frutta che contengono appunto i FOOD MAPS. In presenza di alterazioni del transito intestinale, come nel caso di associata diarrea o stipsi, è importante l’uso di probiotici e fibre. Esistono in commercio una serie infinita di fermenti lattici ma prima di assumerli è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista».
Se non viene curato può provocare altre problematiche?
«Se si tratta di un gonfiore funzionale, quindi non legato ad un’altra patologia, è fine a se stesso ma dato che può provocare disturbi alla normale vita quotidiana, con assenze frequenti dal lavoro, è utile prendere dei provvedimenti. In caso di gonfiore secondario ad una patologia bisogna andare a fondo e capirne le cause, altrimenti, se trascurata, la malattia può anche peggiorare. Comunque, prima di eventuali diete o uso di farmaci, è consigliabile sempre rivolgersi ad uno specialista».