
I DISTURBI PSICOLOGICI NEI BAMBINI: RICONOSCERLI, AFFRONTARLI Intervista ad Adelia Lucattini
La Dott.ssa Adelia Lucattini, psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista della SPI e dll'IpA spiega alla redazione di Corpo e Salute come sia nell’infanzia, che nell’adolescenza, possano presentarsi dei disturbi psicologici (di cui soffrono circa il 20% di bambini e adolescenti) e malattie mentali, benché molto più rare. Questi disturbi provocano sofferenza nei bambini e negli adolescenti ed hanno inevitabilmente delle manifestazione specifiche a livello del comportamento
L’infanzia è ritenuta comunemente “l’età dell’oro” della vita, tempo di gioia, more e spensieratezza. Di solito in effetti lo è, la saggezza popolare ha colto nel segno. In realtà, già nell’infanzia che nell’adolescenza possono presentarsi dei disturbi (di cui soffrono circa il 20% di bambini e adolescenti) e malattie mentali benché molto più rare. Questi disturbi provocano sofferenza nei bambini e negli adolescenti ed hanno inevitabilmente delle manifestazione specifiche a livello del comportamento. La maggior parte di questi disturbi potrebbe essere considerata come le ‘esasperazioni’, manifestazioni ‘per eccesso’ o anche delle ‘distorsioni’ di emozioni, sensazioni, impulsi e comportamenti normali.
Quali sono i disturbi psicologici che si manifestano già nell’infanzia?
- I disturbi d’ansia si manifestano in circa il 10-15% dei bambini
- Il Disturbo Post traumatico da Stress: dei quei bambini e adolescenti che hanno subito un trauma, dal 3% al 15% delle ragazze e dall’1% al 6% dei ragazzi sviluppa un Disturbo Post Traumatico da Stress
- La depressione si riscontra circa nel 2% dei bambini
- Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività si aggira tra l’8 e l’11%, nei bambini in età scolare
- Disturbo ossessivo-compulsivo colpisce circa il 1-2% della popolazione. L’età media di insorgenza (per il disturbo ossessivo compulsivo) va dai 19 a 20 anni ma circa il 25% dei casi inizia prima dei 14 anni
- I disturbi del comportamento dirompente, ovvero il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbo di condotta e disturbo oppositivo provocatorio, possono raggiungere il 15%.
- La schizofrenia nell’infanzia è estremamente rara
- Vale la pena menzionare la “catatonia pediatrica” che si verifica solitamente come un’espressione psicologica di gravi malattie fisiche dei bambini come infezioni severe, disturbi metabolici, malattie autoimmuni.
Come s’individua un disturbo nei bambini?
La valutazione dei disturbi psicologici nei bambini è diversa da quella degli adulti, per tre aspetti che sono specifici dell’infanzia e importanti nei bambini:
1. Il contesto familiare in cui il bambino cresce è estremamente importante nei bambini.
I bambini esistono nel contesto di un sistema familiare che ha un effetto profondo sul presentarsi di possibili sintomi e sui loro comportamenti; ad esempio, bambini normali che vivono in una famiglia in cui vi siano dei lutti, traslochi, cambiamenti di città, malattie dei nonni o dei genitori, possono manifestare dei disturbi del sonno o del comportamento, iperattività, paure, insonnia. Per questo i colloqui con i genitori sono indispensabili e nei bambini molto piccoli i primi incontri di valutazione vengono fatti in presenza dei genitori per poi proseguire la valutazione soltanto col bambino ed i genitori in sala d’attesa.
- I bambini piccoli spesso non sono in grado di descrivere come si sentono a parole ma in un
contesto di consultazione psicoanalitica possono esprimersi attraverso il disegno, nel gioco, associando liberamente all’interno della relazione con l’analista infantile. Per questo l’analista si basa sull’osservazione diretta, arricchita e completata dai colloqui con i genitori e se necessario anche con gli insegnanti.
- In alcune situazioni in cui vi anche un ritardo nell’apprendimento del linguaggio e disturbi del linguaggio nella primissima infanzia, successivamente difficoltà o aspetti critici nel rendimento scolastico (difficoltà nell’apprendimento di lettura, scrittura, calcolo, etc,), possono rendersi necessari tests neuropsicologici specifici per l’età e per la difficoltà presentata dal bambino.
Come si riconosce la differenza tra carattere e disturbo?
I bambini hanno come gli adulti un loro temperamento e anche il loro carattere, questo sia come predisposizione personale che come frutto delle relazioni con le figure importanti, i genitori, e delle interazioni con gli adulti anche non familiari, ad esempio insegnanti, allenatori, maestri di musica, etc. Alcuni bambini sono più timidi e riflessivi, altri più estroversi ed esuberanti, alcuni sono metodici e prudenti e altri sono più impulsivi e imprudenti. Per capire se un bambino si stia comportando in modo normale per la sua età o invece come si comporta sia espressione di un disturbo, dipende dal grado di disagio e sofferenza che il bambino manifesta e se questa sofferenza si manifesti anche con dei “sintomi”. Facciamo un esempio: ad esempio, un bambino di terza elementare può avere imbarazzo o paura di leggere ad alta voce un suo tema davanti alla classe, questa paura è normale se con l’aiuto della maestra anche e con sforzo riesce a farlo. Parliamo “fobia sociale” solo la paura è tale da causare disagio un disagio così forte da mettersi a piangere e comportamenti di evitamento tali da rifiutarsi non solo di leggere tanto da non essere valutabile dall’insegante o addirittura portare ad una fobia scolastica con paura incontrollabile di andare a scuola.
Quando si rende necessaria una valutazione specialistica o una cura?
Quando il bambino manifesta un disagio evidente: disturbi del sonno persistenti, paure intense, fobie, ansie di separazione con crisi di pianto e agitazione, disturbi alimentari con dimagrimento o aumento di peso eccessivi, quando ha crisi di panico e non è tranquillizzabile. Un bambino iperattivo deve far pensare ad un disturbo depressivo. Questi disturbi hanno di solito motivi scatenanti, separazioni, lutti, trasferimenti, malattie importanti del bambino o di un familiare, ospedalizzazione anche breve con necessità di cure invasive necessarie (flebo, prelievi, etc).
In queste situazioni è opportuno chiedere una consultazione psicoanalitica per il bambino, che sarà preceduta da uno o più colloqui con i genitori all’inizio ed alla fine dei colloqui di consultazione.
L’efficace individuazione e trattamento dei disturbi psicologici nell’infanzia, oltre che aiutare il bambino a stare meglio e con lui anche i suoi genitori, diminuisce il rischio che possa sviluppare disturbi psicologici nell’adolescenza e nell’età adulta. L’analisi infantile oltre che una cura, è anche una vera e propria prevenzione di disturbi mentali più seri negli anni a venire.
Marialuisa Roscino