Le relazioni fra le psicopatologie giovanili e Internet
Senza ombra di dubbio Internet è al giorno d’oggi una delle parole più diffuse e conosciute al Mondo. Ormai dal lontano 1991, quando questo enorme contenitore virtuale ha visto la sua nascita, almeno la metà dell’intera popolazione globale si è iscritta ai vari siti entrando in vario modo in questo enorme mondo virtuale. Ma la percentuale di persone connesse con il web sale in modo vertiginoso se consideriamo la fascia di età giovanile compresa fra i 14 e i 25 anni. Secondo uno studio di un importante istituto di ricerca americano, solo nel 2021 si sono connessi al web poco meno della popolazione mondiale totale, ma l’età degli internauti più accaniti è sempre più bassa, e questo ha causato negli ultimi anni un netto e esponenziale aumento di gravi patologie mentali di nuova generazione. In particolare l’iperconnessione ai social network quali Facebook, Instagram e altri, di per sè già una patologia, è stata in grado di sviluppare turbe del comportamento, e
disturbi psicologici molto gravi quali il gaming, il Phubbing, e altri disturbi in giovani dio età compresa anni. Si passa da un uso smodato e incontrollato dei giochi on line, ben più gravi quelli delle lotterie, in questo caso si è in presenza di una vera e grave ludopatia. all’uso eccesivo e fuori controllo degli smartphone e social, dove la persona iperconnessa interazioni con un gruppo doi persone. Un altro fenomeno osservato nel tempo è il ben noto “trolling” ovverosia un insieme di atti e provocazioni con parole o minacce che possono provocare in chi è connesso paure e d ansie che si possono protrarre nel tempo. Senz’altro il fenomeno più abietto e in grande crescita degli ultimi anni è il famigerato “Cyberbullismo” che consiste in azioni e atti intimidatori e persecutori attuati on line ai danni di ragazzi o persone più fragili e pertanto facili prede del gruppo di bulli. Oltre ai fenomeni sopra elencati, vi è spesso in giovani iperconnessi un calo delle prestazioni e del rendimento scolastico a causa di una forza perturbativa da parte di onde e tempo prolungato che in qualche modo influisce sull’attività dei neuroni, e si manifesta con deficit di attenzione, irritabilità e calo della concentrazioni, funzioni tipiche afferenti all’area degli emisferi e di altre aree cerebrali coinvolte in queste funzioni nobili dell’encefalo. Quali possono essere i rimedi? Non è facile rispondere ma senz’altro terapia incentrata su farmaci che possano ridurre questa compulsione e attenuare i disturbi ad essa correlati unitamente ad una terapia di sostegno di tipo psicoterapeutico, se questa può comportare un’utilità vera, ma senz’altro nulla può fare meglio di volontà, e rafforzamento della propria persone e delle relazioni sociali.