
“L’emergenza Coronavirus è importante, ma gli altri malati non spariscono e hanno il diritto di curarsi”, spiega il Prof. Francesco Fedele, Policlinico Umberto I di Roma
A causa di liste di attesa infinite, nel post lock down molti cittadini rinunciano alle visite e alle cure cardiologiche. L’Osservatorio di Tutela Civica dell’Associazione G. Dossetti riceve, da mesi, segnalazioni da centinaia di cittadini che ci chiedono aiuto, perché, non tutti posso ‘permettersi’ la sanità privata. Quali le conseguenze?
I cittadini fragili, con patologie croniche cardiovascolari, si vedono rinviate visite e prestazioni e così pagano, a scapito della loro salute, il prezzo dell’emergenza sanitaria da post Covid 19. Da maggio, con la fase 3, la macchina del SSN si riavvia a rilento, la ripartenza della sanità NO COVID è a singhiozzo, e a macchia di leopardo, nelle 20 Regioni italiane. Una vera corsa a ostacoli, quotidiana, per medici e malati, che mina la salute dei cittadini e rischia di cancellare 20 anni di campagne di prevenzione per il cuore.
“L’emergenza Coronavirus è importante, ma gli altri malati non spariscono e hanno il diritto di curarsi” dichiara il Prof. Fedele, Policlinico Umberto I di Roma e responsabile del Dipartimento Cardiovascolare del Comitato Scientifico della Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti” .
A causa di liste di attesa infinite, nel post lock down molti cittadini rinunciano alle visite e alle cure cardiologiche. L’Osservatorio di Tutela Civica dell’Associazione G. Dossetti riceve, da mesi, segnalazioni da centinaia di cittadini che ci chiedono aiuto, perché, non tutti posso ‘permettersi’ la sanità privata. Quali le conseguenze?
Alcuni esperti cardiologi e Istituzioni di pertinenza ne parleranno oggi, mercoledì 14 ottobre 2020, dalle ore 16:30 alle 19:00, in occasione del
Webinar “La ripartenza del cuore, evitare altri morti da COVID-19: morti ‘altri’, silenziosi e invisibili”.
“Salvare il cuore al tempo del COVID-19” è il messaggio che lancerà mercoledì l’Associazione G. Dossetti: “la paura del contagio impedisce, a tanti, di andare al pronto soccorso. Pazienti, persone che, prima del Covid, sarebbero andati di corsa in ospedale, ma anche pazienti che rischiano di sospendere le terapie per non poter fare le visite di controllo o non poter fare diagnosi strumentali o analisi cliniche specifiche, perché spesso irraggiungibili”.
Oggi, a causa del Covid-19, la salute, non è più un diritto universale dato dall’art. 32 della Costituzione, ma è diventato un privilegio riservato a coloro che possono permettersi di rivolgersi alle strutture private.