L’obesità non è solo alimentare: a cosa bisogna fare attenzione

L’obesità non è solo alimentare: a cosa bisogna fare attenzione

L’obesità si definisce come un accumulo eccessivo di grasso corporeo, se paragonato alla massa magra complessiva sia in termini assoluti, sia se si valutano determinati distretti corporei, che possono essere più o meno interessati in base alla genetica, allo stile di vita e a determinati fattori ambientali. Molto spesso il problema si risolve con una dieta scrupolosa e misurata, con il ricorso all’allenamento e all’attività fisica e con l’aiuto di un nutrizionista che possa seguire il percorso di dimagrimento. A volte, però, la causa non è solo determinata dall’introito calorico giornaliero o dalle abitudini a tavola, ma potrebbe esserci a monte una causa di natura endocrinologica. Si parla appunto di obesità endocrine, cioè di un guadagno di peso determinato da ipotiroidismo o dalla sindrome di Cushing. Per capire bene se si è di fronte a queste patologie, lo specialista valuterà attentamente i sintomi di cui si soffre, prenderà informazioni sulla storia clinica e familiare, poi formulerà la diagnosi. Il tempismo è importante perché prima si agisce, più si potrà limitare l’accumulo di grasso. Entrando nello specifico, la sindrome di Cushing è determinata da un’eccessiva produzione di ormoni surrenalici, causata da iperplasia. L’aumento del cortisolo si combina con la produzione degli androgeni e, ad ogni modo, se si parla di sindrome – e non malattia – è indipendente dall’ACTH. Nell’ipotiroidismo, invece, gli ormoni tiroidei non sono prodotti in maniera sufficiente. Si possono avere forme congenite e acquisite, poi starà al medico valutare, in base alla condizione del paziente, a cosa sia dovuto e se ci possono essere altre patologie o cause iatrogene a monte. Può comparire già in età adolescenziale o più avanti nel corso della vita. In ogni caso, la diagnosi si effettua con il dosaggio degli ormoni TSH e FT4, e poi con la conta degli anticorpi anti-tireoperossidasi e anti-tireoglobulina, seguiti da un’ecografia alla tiroide. Questi esami determinano un quadro ben preciso, di facile identificazione insieme a un’accurata diagnosi e a cui segue una terapia, spesso, con tiroxina.

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