
Macchie sul viso, ecco come prevenire e combattere un problema che non conosce sesso ed età
Abbiamo intervistato il dermatologo Mauro Paradisi per capire come comportarci di fronte a questi fastidiosi inestetismi che creano imbarazzo e insicurezza
Chiazze piccole e grandi, chiare oppure scure: le macchie sul viso sono un inestetismo piuttosto comune e colpiscono indifferentemente uomini e donne. Come tutti i problemi che riguardano la pelle del volto, anche le macchie possono farci sentire a disagio e insicuri. Abbiamo chiesto al dermatologo Mauro Paradisi (nella foto) di spiegarci come riconoscerle, come possiamo prevenirne la comparsa e in che modo si può intervenire per curarle…
Professore, esattamente cosa sono le macchie sul viso e come si riconoscono?
«Il termine scientifico per indicare le macchie è discromie cutanee e si riconoscono facilmente proprio per l’alterazione del colore normale della pelle. Infatti possiamo avere macchie più chiare, biancastre per esempio, i cosiddetti nei ipocromici di origine congenita che appaiono come un negativo dei cosiddetti nevi pigmentari. Tutti poi conosciamo le macchie lattescenti della vitiligine, di cui era affetto il Presidente Cossiga, mentre un altro tipo sono quelle rosse degli angiomi piani che compaiono alla nascita o nella primissima infanzia o quelle dovute ad una dilatazione permanente dei capillari. Infine ci sono le macchie più scure, le cosiddette macchie ipercromiche».
Quali sono quelle più comuni?
«Sicuramente queste ultime. Alcune sono di origine genetica come quelle caffè-latte che possono comparire alla nascita o quando si è molto piccoli e che possono, seppure molto raramente, rappresentare la spia di patologie internistiche. Poi ci sono le lentiggini e le efelidi, che non sono un tratto esteticamente disturbante, ma anzi talvolta caratterizzano un bel faccino, basti pensare a Pippi Calzelunghe… Una distinzione molto semplice tra le due risiede nel fatto che le lentiggini sono piccole macchie ipercromiche più scure, di pochi millimetri, che possono comparire a qualunque età, soprattutto in bambini o adolescenti, sono indotte da radiazioni ultraviolette e si osservano in ogni stagione. Le efelidi sono invece molto più frequenti nei soggetti che hanno i capelli rossi o biondi e gli occhi chiari, appaiono intorno ai 5 anni di età nelle sedi fotoesposte e aumentano durante i mesi estivi. In generale però le macchie più frequenti sono quelle che compaiano sul viso delle donne per il normale invecchiamento della pelle e che sicuramente costituiscono un problema estetico a volte molto noioso e disturbante».
Quali sono le principali cause che portano alla formazioni di questi inestetismi?
«C’è sicuramente un fattore genetico-costituzionale che si esprime nel fototipo, una familiarità predisponente, ma le cause sono essenzialmente due: l’esposizione eccessiva al sole o alle radiazioni ultraviolette e i fattori ormonali. Noi sappiamo che i raggi UVA e UVB sono radiazione elettromagnetiche contenuti nella luce solare. Essi hanno molti effetti sulla nostra pelle, alcuni benefici (formazione della vitamina D che fortifica le ossa, sensazione di benessere, miglioramento di alcune malattie cutanee come la psoriasi), ma altri potenzialmente dannosi. Essi infatti inducono sia un danno acuto sull’epidermide, come eritema ed edema (soprattutto gli UVB) e potenzialmente scottature solari, che sono uno dei fattori di rischio per il melanoma, sia un danno cronico costituito dall’invecchiamento della pelle e che può generare altri tumori cutanei come gli epiteliomi. Oltre alla eccessiva esposizione al sole, anche i diuretici, i farmaci antiaritmici, profumi con estratti di bergamotto, l’abitudine al fumo e alcuni ormoni femminili contribuiscono alla formazione delle macchie».
C’è una età particolare a cui bisogna fare più attenzione per l’eventuale comparsa?
«Le macchie brunastre compaiono facilmente proprio in caso di sbalzi ormonali e in questo caso si chiamano melasmi. Sono particolarmente a rischio le donne gravide o in menopausa, quelle che prendono la pillola o che sono affette da disturbi endocrini come per esempio la sindrome dell’ovaio policistico. A loro consiglio di prestare la massima attenzione e di proteggersi adeguatamente dal sole. I melasmi prediligono alcune aree del viso come la glabella (zona tra le sopracciglia), gli zigomi, il labbro superiore e sono più frequenti e importanti nelle donne brune».
E’ un problema che riguarda solo il sesso femminile o anche quello maschile?
«Le macchie colpiscono soprattutto il sesso femminile, vuoi per i fattori ormonali succitati, vuoi per l’esposizione prevalente a molte delle cause scatenanti (l’uso di profumo, i lettini solari, l’esposizione eccessiva al sole a scopo estetico). Tuttavia le lentigo senili non fanno distinzione di sesso e compaiono dopo gli …anta in dipendenza principalmente del tempo di esposizione solare e del proprio fototipo. Se però vediamo che le macchie, di colore marrone o giallo scuro, gradualmente si ispessiscono, allora probabilmente ci troviamo di fronte a delle cheratosi o verruche seborroiche, una forma tumorale benigna che interessa le persone molto in là con gli anni di entrambi i sessi. Fortunatamente si possono facilmente togliere con la crioterapia».
In che modo è possibile fare prevenzione?
«Con l’arrivo della bella stagione bisogna esporsi al sole con prudenza e in modo graduale. L’esposizione deve tener conto del fototipo (individui con carnagione chiara, occhi azzurri, capelli biondi o rossi devono essere particolarmente attenti), dell’orario (mai esporsi nelle ore centrali del giorno se non protetti adeguatamente), del tipo di crema antisolare più idonea per la propria cute. Inoltre altri piccoli, grandi accorgimenti sono: non fumare e non usare profumi che con il caldo possono macchiare la pelle».
Qual è ad oggi il metodo migliore per combattere e cancellare le macchie sul viso?
«Sicuramente bisogna affidarsi alla competenza del dermatologo ed evitare i rimedi “fai da te”. La terapia poi deve essere individualizzata, tenendo conto delle cause che hanno portato alla comparsa delle macchie. Bisogna anche dire chiaramente che fino ad oggi non esistono purtroppo farmaci o metodiche che cancellino completamente le macchie ipercromiche del viso, che siano adatti a tutti i pazienti e che evitino le recidive alla successiva stagione. Ovviamente però esistono dei trattamenti schiarenti che possono migliorare visibilmente la situazione, come prodotti naturali a base di tè verde, uva ursina, derivati della liquirizia, la già citata crioterapia e alcuni tipi di peeling. Attualmente il metodo più efficace per combattere le macchie è la terapia laser. I laser più diffusi sono il Q-Switched e il C02. Creme invece a base del pur efficace idrochinone sono state proibite in Italia per i suoi effetti collaterali importanti».