“Il tempo che stiamo vivendo ha trasformato il teleconsulto in un’opportunità valida” – sottolinea Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. – “Non va ritenuto però come il superamento della visita medica: se il malato preferisce un contatto diretto con l’oncologo, è nostro compito favorirlo. Ci rendiamo conto però che la pandemia ha imposto dei cambiamenti necessari, ma impegnativi per il paziente dal punto di vista psicologico, come il divieto di entrata in ospedale per i familiari. Con la teleassistenza, questo obbligo decade, a tutto vantaggio della serenità del malato”.
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