
Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio. I consigli dell’esperto
La nascita di un figlio può sconvolgere gli equilibri del rapporto a due. Ecco come affrontare questo momento al meglio
La nascita del primo figlio unisce o divide? Contrariamente all’iconografia classica, il passaggio da coppia a famiglia non è affatto indolore, anzi. Diventare mamma e papà per la prima volta rappresenta una gioia immensa, un’emozione unica mai provata prima, ma anche un’esperienza impegnativa che può mettere a dura prova l’armonia e il rapporto a due. Questo accade in moltissime coppie, anche in quelle innamoratissime che sono a tal punto legate da formare un’unica entità. L’arrivo di un figlio viene in questo caso vissuto come un terremoto emotivo, perché porta all’interno della relazione un altro individuo. “Purtroppo anche un momento così bello può nascondere grandi insidie per la stabilità della coppia – ci ha spiegato la psicoterapeuta Paola Pompei. – Anzitutto è diverso il modo di vivere la gravidanza. La donna porta il figlio dentro di sé per nove mesi e fonde il suo psichismo con quello del feto, vive il momento di massima espressione della creatività e del femminile. L’uomo invece è spettatore, non capisce nulla di quello che accade, sente solo che la coppia è minacciata da una nuova presenza che non sa come gestire. Quando poi il figlio nasce tutto cambia: i valori di riferimento, la gestione del tempo, l’organizzazione della giornata, i ritmi del sonno”.
Agli inizi degli anni Ottanta lo psicologo Jay Belsky aveva individuato tre grandi componenti della relazione di coppia: la dimensione romantico-erotica, quella di complicità amicale e quella di solidarietà (“partnership”). Con la nascita del piccolo e il massiccio investimento di energia e di tempo che richiede, le prime due crollano a picco mentre diventa prioritaria la solidarietà. Aspetto certo importante per la cura del piccolo ma che, se esasperata, finisce per colpire al cuore la stessa soddisfazione coniugale. Non è un caso infatti che, secondo gli studi effettuati, la percentuale di uomini che giudica “buona” la relazione con la propria donna scende dall’84% al 48% dopo l’arrivo del primo bimbo, con un crollo ancora più netto per la qualità percepita della vita sessuale, dal 69% al 28%. E le conseguenze di questo a volte sono disastrose. “Spesso l’uomo, proprio perché ha vissuto la gravidanza da spettatore, è così spaventato dal cambiamento che scappa dalla nuova realtà cercando la donna altrove – ha detto la Pompei. – Molte relazioni extraconiugali iniziano dopo la nascita di un figlio”.
Come salvaguardare allora la relazione ed evitare che la situazione precipiti? “Non bisogna mai trascurare l’identità della coppia – ha continuato la psicoterapeuta – ma anzi è necessario ritagliarsi spazi esclusivi affinché il nuovo ruolo genitoriale non si sostituisca a quello di partner. Questo invece accade molto spesso: le abitudini quotidiane e i ritmi serrati finiscono per far considerare il partner più come padre e madre che come amato e amante, con la conseguenza di cercare l’amato al di fuori della coppia”. Fondamentale è anche mantenere vivo il dialogo, comunicare all’altro le proprie emozioni e affrontare tutto insieme, come una vera squadra: “La condivisione delle scelte e delle soluzioni ai problemi è il collante più potente perché stando spalla a spalla si fa muro contro le difficoltà – ha sottolineato la Pompei. – La nuova famiglia ha bisogno di entrambi i partner in equilibrio e ognuno dei due ha valori da portare. Metter su un tiro alla fune non serve a nulla, uno dei due ha l’illusione di vincere, ma forse costringerà l’altro ad allontanarsi inesorabilmente”.
Insomma è chiaro che l’arrivo del primo bebè può rivelarsi un pericolo per il rapporto a due. Per questo non va sottovalutato ma affrontato con le dovute precauzioni. “In una società razionale come la nostra, essere genitori consapevoli non è più una cosa naturale e automatica – ha concluso la Pompei. – Bisogna prepararsi, leggere, informarsi. Il ricorso periodico ad uno specialista può essere d’aiuto per capire come affrontare in modo costruttivo la transizione da partner a genitori e per imparare a gestire equamente l’autorità nei confronti del figlio”.