Le cellule staminali e le malattie degenerative: i nuovi campi della medicina rigenerativa

Le cellule staminali e le malattie degenerative: i nuovi campi della medicina rigenerativa

Le cellule staminali sono cellule primitive, ancora non differenziate, e con la capacità di farlo in specifici tipi citologici, che stanno trovando sempre più applicazioni come opzione di cura a basso rischio, ma soprattutto alimentando la ricerca per migliorare la prognosi dei pazienti e la loro qualità di vita. Hanno, quindi, la capacità di specializzarsi e curare alcuni tumori del sangue, ma anche aiutare i sanitari nella gestione dell’artrosi, se in forma lieve o moderata, ripristinando il tessuto cartilagineo compromesso e allungando, anche di anni, i tempi prima del ricorso alla protesi. Gli ultimi sforzi degli studiosi si stanno concentrando sempre di più sulle malattie neurodegenerative, soprattutto laddove le cure sono parziali e insoddisfacenti. Entrando nello specifico, potrebbero consentire di ottenere un grande vantaggio per la distrofia muscolare, la demenza frontotemporale, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e anche la Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologie croniche di difficile gestione nel medio-lungo periodo per il Sistema Sanitario e le famiglie. Diversi studi confermano i passi in avanti effettuati dai primi anni 2000 in poi, con un lavoro certosino in equipe tra la biologia e i medici ricercatori, tanto che presto potrebbero essere individuate terapie concrete da somministrare in corsia. Bisogna ricordare che le cellule cerebrali non possono essere sostituite, ma l’impiego e l’azione delle staminali può creare un ambiente anti-infiammatorio che può avvantaggiare l’autoguarigione del tessuto nervoso. La ricerca, però, ora mira direttamente alla sostituzione dei neuroni persi e al ripristino quantomeno delle connessioni neurali. Per farlo, servirà ancora un po’ di tempo e qualche sforzo, ma la strada tracciata potrebbe portare grossi benefici per i pazienti cronici: la grande sfida della sanità per il nostro secolo.

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